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LABORATORIO DI ACQUATINTA

 

L’ acquatinta è una incisione indiretta e può essere considerata una variante tecnica dell’ acquaforte poiché le corrosioni avvengono con l’aiuto di un acido.
Il procedimento è identico a quello descritto per l’acquaforte, ma con effetti simili all’acquerello, ottenuti con una lastra granulata. La granulazione si effettua facendo cadere sopra la lastra calda granelli di bitume, che fondono attaccandosi alla lastra e formano un fondo più o meno denso.
L’acquatinta è una tecnica di carattere tonale : anziché formare l’immagine attraverso una serie organizzata di segni, realizza aree di intensità e forma controllata. Per fare ciò si interviene sulla matrice con uno speciale trattamento che riesce a corrodere la superficie della lastra determinando rugosità che trattengono l’inchiostro di stampa ; tale rugosità viene detta granitura

  1. Descrizione e presentazione materiale con proiezione diapositive
  2. Preparazione di una matrice attraverso la bisellatura e sgrassatura
  3. Applicazione della colofonia su piccola matrice di zinco e di rame per verifica tempi di morsura
  4. Progetto su carta per realizzazione di un’acquatinta
  5. Trasporto del bozzetto su matrice e morsura
  6. Prove di stampa con e senza fondino
  7. Progetto a due o più colori
  8. Prove e verifiche sperimentando la propria fantasia
  9. Esercitazioni applicando ciò che si è appreso
  10. Prove con tecnica mista
  11. Fuori dagli schemi ritagliamo la matrice più bizzarra
  12. Osiamo l’arte…

Il corso può avere cadenza settimanale con incontri programmati di circa due ore e mezza o intensivo, di un weekend . Si possono svolgere nel mio atelier o in sede identificata dal corsista con un minimo di iscritti.
Resta inteso che ogni progetto realizzato dal corsista sarà di sua proprietà e gli verrà consegnato a fine corso assieme ad attestato di frequenza.
Si consiglia abbigliamento comodo e un camiciotto

 

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LABORATORIO DI PUNTASECCA

 

PUNTASECCA
Incisone  in cavo in cui i segni sono ottenuti mediante la pressione di uno strumento appuntito  impugnato direttamente dalla mano dell’incisore, tecnica caratterizzata dalle cosiddette “barbe” che si formano via via lungo i solchi tracciati dall’esecutore e che ne danno in stampa un sapore vellutato e indefinito.
Più caratteristici della puntasecca è proprio la natura inconfondibile del suo segno sia per la presenza delle barbe sia per l’andamento del tratto spesso irregolare nella grandezza e nella direzione.
Grandi maestri e utilizzatori ne furono il Durer, Rembrandt , Picasso, ecc

Procedimento:

  1. le matrici possono essere di plexiglas, forex o metallo. Meglio bisellarle agli angoli soprattutto se di un certo spessore che non deve superare i 2 mm.
  2. Volendo si può realizzare un bozzetto su carta che nel caso del plexiglas sarà disposto sotto la matrice e verrà a questo punto ripassato con punteruolo idoneo
  3. Proseguire facendo più incroci nelle zone che si desidera ombreggiare
  4. Terminata l’incisione si passa alla stampa attraverso torchio calcografico preventivamente  messo a registro con adeguata pressione
  5. Come sempre la carta va utilizzata umida e di buona qualità

Il corso può avere cadenza settimanale con incontri programmati di circa due ore e mezza o intensivo, di un weekend . Si possono svolgere nel mio atelier o in sede identificata dal corsista con un minimo di iscritti.

Materiale essenziale

  • Alcool denaturato 1 lt.
  • Inchiostri idrosolubili 5 tubetti (rosso, giallo, blu, nero, bianco)
  • Punteruoli
  • guanti in lattice
  • fogli da disegno ruvidi e pesanti tipo fabriano F4
  • rotolone carta tipo scotex
  • plexiglas sottile da circa 2mm di spessore cm.100 x 50 o formati reperibili
  • giornali
  • sgrassatore spray
  • fogli da fotocopia A4
  • tarlatana

Codesto materiale è reperibile presso il negozio di bellearti  Muller a Genova in Via Falamonica 29/31 tel.. 010.2474556 e via internet: www.amicucci.it o www.mondo-artista.it

 

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LABORATORIO DI MONOTIPO

 

CREATIVITA’ CON LA STAMPA D’ARTE
Dal monotipo al libro d’artista
(Laboratorio adatto fin dalla  materna)

 Stimolante laboratorio per realizzare piccole opere di grande soddisfazione rivisitando  l’antico mestiere della stampa artistica con torchio calcografico. Approccio con l’incisione su metallo, plexiglas, forex Il monotipo è un modo di stampare molto simile alla pittura.
Rientra nella tecnica della stampa perché si esegue con il metodo delle incisioni usando inchiostri grassi su matrici in metallo, plexiglas e acetato.
L’immagine è ottenuta pressando un foglio di carta contro la matrice inchiostrata
La tecnica dell’acquaforte invece, nota fin dai tempi antichi, veniva impiegata per incidere decorazioni principalmente su sciabole e armature.
È una tecnica calcografica molto diffusa consistente nel corrodere una lastra di metallo tra cui zinco e rame con un acido per ricavarne immagini da trasporre su carta con appositi inchiostri e l’ausilio di un torchio calcografico.

MONOTIPO
Come chiarisce la definizione stessa è un unico esemplare di stampa; (dal greco infatti “unica impronta”). Tale tecnica consiste nella realizzazione di un immagine stampata solitamente con l’ausilio di un torchio calcografico per cui la matrice di disparate forme, dimensioni e materiale, viene disegnata direttamente con l’inchiostro calcografico, o colori ad olio, o con i più recenti inchiostri all’acqua inserendo ritagli di carte colorate, pezzi metallici, ed altro, secondo il gusto personale. La superficie così movimentata risulterà piacevolmente materica. Avviata la stampa, non è necessario usare carta bagnata come per l’acquaforte ma solo leggermente inumidita, preferibilmente sul retro con spruzzino o spugna. A questo punto passando il tutto nel torchio si otterrà l’immagine del proprio manufatto, impressa sul foglio, ovviamente rovesciata rispetto alla matrice. Altro metodo di preparazione di un monotipo è quello di stendere a mezzo rullo sulla superficie della matrice del colore il più uniformemente possibile il quale verrà “sottratto” ovvero asportato con una spatolina o stecchetta di legno o raschietto. Questo procedimento sottrattivo è stato molto usato da Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (Genova 1609 – Mantova 1665) al quale se ne attribuisce l’invenzione. Si può dedurre che il monotipo lascia ampio spazio alla fantasia e alla sperimentazione.

Libro d’artista:
Costruendo vari libri non scritti, piegati, strappati, punteggiati, tagliati, non sempre rettangolari, direttamente dalle mani del bambino gli si offre la possibilità di essere egli stesso autore sviluppando fin da cucciolo l’interesse per questo oggetto, la lettura e la scrittura. Egli racconta , inventa , ascolta . Inventa storie e impara ad utilizzare tecniche espressive con diversi materiali.
Gli incontri saranno sviluppati in modo da favorire la creatività e la fantasia di ciascuno fino ad assemblare un piccolo vivace e gioioso libretto creativo individuale e volendo pure  collettivo.

Extra: Possibilità di realizzazione e utilizzo  di “cartafoglia”

Il corso può avere cadenza settimanale con incontri programmati di circa due ore e mezza o intensivo, di un weekend . Si possono svolgere nel mio atelier o in sede identificata dal corsista con un minimo di iscritti. 

Svolgimento:

Preparazione di supporti per creare i monotipi
Bozzetto per il libro d’artista da trasferire su carta
Stampa a uno o più colori  su torchio calcografico:
Approfondimento delle tecniche di incisione su altri materiali
Prove libere e di fantasia
Preparazione dei cartoncini e della copertina del libretto creativo per ciascun partecipante
Selezione degli elaborati, correzioni, rifiniture
Montaggio dei libretti

 

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